Archivio Digitale Documenti sull'Immigrazione Italiana ​in Nuova Zelanda
La storia dell'emigrazione e della presenza italiana in Nuova Zelanda può essere su piccola scala rispetto a quella di altre nazioni, ciononostante è interessante e degna di nota.
Si dice che il primo italiano a mettere piede sul suolo della Nuova Zelanda fu Antonio Ponto, un marinaio sulla nave del Capitano Cook, l'Endeavour, nel 1769.
Un secolo dopo iniziarono ad arrivare i primi italiani: missionari, uomini d'affari, avventurieri e cercatori d'oro.
Dopo di loro arrivarono più migranti permanenti, principalmente uomini single inizialmente, raggiunti in seguito da altri membri della famiglia in quella che viene definita migrazione a catena. I loro discendenti, insieme ai recenti migranti italiani come le spose di guerra italiane e i rifugiati istriani degli anni '40 -'50, gli ingegneri e i tunnellisti degli
anni '70 -'80 e gli immigrati professionisti degli ultimi due decenni, hanno portato tutti un pezzo di Italia in Nuova Zelanda, e continua a contribuire alla composizione della nostra società multietnica.
Nel 2016 Com.It.Es. Wellington ha lanciato un progetto per la ricerca e la raccolta delle fonti di informazione esistenti sulla migrazione e la presenza italiana in Nuova Zelanda. Grazie ai fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e all'aiuto di volontari, il progetto si è materializzato nell'archivio online:
Archivio Digitale Documenti sull'Immigrazione Italiana in Nuova Zelanda (ADDIINZ).
Le voci sono suddivise in sei categorie: libri e tesi, articoli, video e documentari, interviste, siti Web e altro.
Ogni singola voce ha una breve sinossi con collegamenti a risorse online, quando disponibili, o alla posizione del materiale documentato (biblioteche, archivi, università, ecc.). Se disponibile, ogni pagina elenca anche altre risorse sullo stesso argomento. Attualmente la lingua principale dell'archivio è l'inglese, come gran parte delle risorse finora catalogate. Per le risorse in lingua italiana viene fornita una sinossi in inglese e italiano.